Endocrinologia Pediatrica
L’Endocrinologia Pediatrica si occupa dei problemi della crescita staturale, dello sviluppo sessuale, della funzione surrenalica, delle malattie della tiroide congenite ed acquisite, anche su base autoimmune, del diabete, delle endocrinopatie secondarie a malattie quali talassemia major, malattie neoplastiche, malattie renali e obesità .
Dall’Endocrinologia Pediatrica vengono quindi diagnosticati e seguiti dall’infanzia fino all’adolescenza i bambini con deficit dell’ormone della crescita, sindrome genetiche come la sindrome di Turner o di Down, pubertà precoce, ritardo puberale fino all’ipogonadismo, ipo e iper tiroidismi, problemi di eccesso ponderale nel bambino e anche problematiche connesse con la differenziazione e lo sviluppo sessuale, nonché problemi correlati ad eventuale intolleranza glucidica.
In relazione all’età , gli endocrinologi pediatri curano i pazienti dall’infanzia fino alla tarda adolescenza. In relazione alle patologie, la malattia più frequentemente trattata da tale branca dell’endocrinologia è il diabete tipo 1; i disordini al secondo posto in ordine di frequenza sono quelli correlati al ritardo di crescita.
Come si sviluppa la crescita del bambino
Nel bambino la crescita è un indice molto sensibile dello stato nutrizionale e, più in generale, dello stato di salute: molte malattie croniche dell’infanzia sono infatti caratterizzate da un ritardo di crescita. Un disturbo della crescita è una alterazione del normale ritmo di sviluppo di un bambino. Il peso e la statura possono dare un’idea abbastanza precisa della normalità dello sviluppo. Bambini normali della stessa età generalmente presentano statura e peso differenti: il concetto di crescita “normale” ha dunque dei margini molto ampi e viene definito in base alle deviazioni rispetto ai dati statistici raccolti su un gran numero di soggetti (statura inferiore al 3° percentile, velocità di crescita inferiore al 25° percentile, previsione staturale inferiore al range familiare, età ossea inferiore all’età staturale).
Prima della nascita, durante la vita fetale, la crescita, oltre che da fattori genetici, è influenzata da fattori materni e dal livello di ossigenazione e nutrizione del feto. Dopo il parto, dalla prima settimana fino ai tre mesi i neonati dovrebbero aumentare di circa 150-200 grammi a settimana. Il peso alla nascita dovrebbe raddoppiare intorno ai cinque mesi di età .
Durante l’infanzia e l’adolescenza in genere la statura rappresenta una base più affidabile per la valutazione globale del processo di crescita. L’andamento del processo di crescita normale è rappresentabile sulle curve standard di crescita e di velocità di crescita; queste vengono solitamente utilizzate per seguire, nel tempo, la dinamica di crescita di un bambino.
Disturbi della crescita
In genere l’esistenza di un disturbo di crescita è tanto più probabile quanto più l’altezza del bambino o la sua velocità di crescita si discosta dalla media della popolazione.
La velocità di crescita di un bambino può essere suddivisa in tre periodi:
- la prima infanzia è caratterizzata da una crescita estremamente rapida;
- il secondo periodo, dai 2 ai 12-14 anni, è caratterizzato da una crescita costante;
- alla pubertà si assiste a un netto incremento della velocità di crescita, in conseguenza dello scatto accrescitivo puberale.
E’ quindi importante misurare regolarmente il bambino al fine di determinare importanti deviazioni dalla curva di crescita seguita fino a quel momento.
La crescita di un bambino è determinata da una combinazione di fattori genetici, ormonali, nutrizionali e ambientali. Una alterazione del normale processo di crescita è spesso sostenuta da: deficit di ormone della crescita, deficit di ormone tiroideo, problemi di nutrizione.